I° convegno internazionale sui restauri

Anno di pubblicazione: 2007 Codice ISBN: 978-88-95453-01-9

Autore: Carlo Lalli

Note sull'autore:Carlo Lalli nasce a Montemitro (piccola comunità di origine croata) nel 1951; dopo aver conseguito la maturità, si laurea in Scienze Biologiche presso l'Università degli studi di Firenze. Dal 1978 è dipendente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal 1982 svolge la sua attività di diagnostica e di ricerca presso i Laboratori di Restauro dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Nell'ambito delle attività di diagnostica e restauro del prestigioso Istituto, ha eseguito analisi su opere d'arte dei maggiori pittori e scultori, tra cui Jacopo della Quercia, Andrea del Verrocchio, Michelangelo, Raffaello, Donatello, Filippo Brunelleschi, Rubens, i Carracci e tantissimi altri, per finire con dipinti di Galileo Chini ed altri artisti contemporanei. Le sue competenze sono riconosciute anche a livello internazionale, infatti ha eseguito analisi e messo a punto le metodologie di intervento sul “Bronzo di Lussino” (Croazia) e sulle pitture rinascimentali della Cattedrale di Valencia (Spagna). E' insegnante della Scuola di Alta Formazione dell'Opificio e negli ultimi anni impartisce ben otto corsi, insegna al Master in Conservazione dei Beni Culturali dell'Università Politecnica di Valencia; ha insegnato presso l'Università degli Studi di Firenze ed è cultore della materia “Chimica del Restauro” presso la stessa Università. Dal 1997 è membro della Commissione NORMAL Inquinanti Atmosferici, dal 2000 della Commissione NORMAL Metalli di cui dal 2005 è coordinatore nazionale. Negli ultimi anni si è occupato di divulgare la possibilità dell'utilizzo dei metodi alternativi di puliture con metodi ecocompatibili, coordinando e impartendo corsi di aggiornamento in numerosi paesi europei ed extraeuropei. E' autore di più di cento pubblicazioni ed ha partecipato a più di cinquanta Congressi sul Restauro e la Conservazione a livello nazionale ed internazionale. Nel 2007 e nel 2008 ha organizzato il primo e il secondo Convegno Internazionale “Il Contributo degli Schiavoni Molisani al restauro in Europa” a Montemitro e ne ha curato gli atti.
Note sul libro:Introduzione di Carlo Lalli
Chairman – Direttore Scientifico del Convegno

Ogni tanto i sogni... si avverano per davvero!
Organizzare un Congresso Internazionale sullo stato di conservazione e sul restauro delle opere d’arte a Montemitro, mio paese natale, è stato un sogno che ho coltivato per anni, fin da quando per motivi di lavoro ho iniziato a girare per il mondo facendo congressi e impartendo corsi di restauro nei posti più lontani (dal Giappone al Brasile, dalla Spagna alla Croazia, solo per citarne alcuni). In queste occasioni mi sono sempre chiesto: ciò che faccio in questi posti potrò farlo un giorno al mio paese? Era in queste occasioni che la nostalgia si faceva sentire maggiormente ed un groppo mi prendeva alla gola. Io, piccolo Schiavone-Molisano, ma profondamente Italiano, partito da Montemitro, come del resto ha fatto la maggior parte dei miei coetanei per motivi di studio alla tenera età di undici anni e, come quasi tutti mai più tornato se non per le festività ed in estate (da studente) e poi per le ferie da adulto, oggi ho coronato un sogno: mi è stata data la possibilità di fare qualcosa per il mio paese, qualcosa che ha gettato un seme e che spero germini e porti allo sviluppo di tutta una serie di iniziative che possano creare un movimento culturale tale da portare un riscontro economico non solo nel nostro comune ma anche nei comuni limitrofi. L’idea di organizzare un Congresso si è sviluppata ed ha preso corpo grazie all’impegno di Sergio Sammartino, sindaco di Montemitro, dei consiglieri comunali e del personale tutto del comunale; un contributo notevole lo hanno dato Fulvio Liberatore, Veronica Di Luca, Giovanna Fellegara e Francesco Menna che insieme al sottoscritto si sono sobbarcati l’onere di organizzare l’evento, gestirlo e portarlo a buon fine.
L’idea era buona e il progetto era già in atto, si trattava a questo punto di scegliere il tema e di conseguenza i partecipanti; visto che l’argomento era il restauro ho pensato appunto al contributo degli Schiavoni-Molisani al restauro in Europa. Per i partecipanti mi sono chiesto: perché non invitare gli amici Croati con cui ho collaborato per anni alle indagini sul Bronzo di Lussino e sui dipinti di Mattia Preti, di Tiziano e di Tintoretto? Il timore che non accettassero era notevole, ma le ombre si sono dileguate immediatamente, quando ho avuto la piena disponibilità del Direttore dell’Istituto Croato di Restauro Ferdinand Meder, del Capo Conservatore dell’Amministrazione per la Protezione del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura della Croazia Miljenko Domijan,
di Katarina Kusijanovic, Conservatrice Restauratrice dell’Istituto Croato Restauro, Dipartimento di Restauro di Dubrovnik, di Visnja Bralìc, Direttrice del Dipartimento per la Conservazione e il Restauro dell’Istituto Croato di Restauro di Zagabria. Oltre ai colleghi Croati ho avuto la disponibilità di Maurizio Michelucci, Archeologo, ex Direttore della Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e attualmente professore a contratto dell’Università di Pisa.
Grazie alla disponibilità di tutti: conferenzieri, organizzatori e partecipanti, l’evento si è svolto nel pieno rispetto delle aspettative ed al meglio delle possibilità. Un accenno particolare agli invitati ed ai partecipanti come uditori: il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno accettato l’invito e che anche con notevole sacrificio hanno partecipato in maniera così calorosa e attenta alle conferenze.
Concludo ricordando che durante il Congresso è emersa l’idea di effettuare una serie di campagne di scavo nel territorio dei comuni slavi e nel sito di Maronea, nel comune di Montefalcone. Anche questo è un sogno che mi piacerebbe si avverasse, con piacere ho potuto apprezzare l’interessamento del sig. Sindaco Gigino D’Angelo che immediatamente ha fatto proprio il progetto. L’intento complessivo pertanto è quello di organizzare eventi, se possibile annuali, che facciano conoscere i nostri paesi e le loro peculiarità, oltre a quello di valorizzare il territorio con campagne di scavo archeologico, il tutto finalizzato allo sviluppo del tessuto culturale, paesaggistico e perché no, economico di quest’area del basso Molise.
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